Volvo Italia è tra gli sponsor del progetto PlasticLess, invenzione di due surfisti che è entrata in azione in 3 località italiane. Come funziona, a cosa serve e come si impegna Volvo per ridurre l’impatto delle plastiche?
I bidoni galleggianti che, grazie al movimento delle onde, mangiano la plastica.
Marina di Varazze, Marina di Cattolica, Venezia Certosa Marina: sono i 3 porti italiani dove i “Seabin” del progetto sono stati posati.
Cosa sono? Si tratta di enormi filtri galleggianti che eliminano microplastiche fino a 2mm e microfibre fino a 0,3mm di diametro.
Sono plastiche microscopiche che, tra l’altro, vengono ingerite dai pesci e finiscono… sulle nostre tavole.
Ogni dispositivo riesce a catturare più di mezza tonnellata di rifiuti di plastica all’anno.
Sensori sulle imbarcazioni agli angoli più sperduti degli oceani.
PlasticLess fa parte di un progetto più ampio, di cui fa parte anche la Volvo Ocean Race. Nel 2018 infatti, Volvo ha equipaggiato le imbarcazioni con dei sensori per rilevare lo “stato di salute” dei mari in ogni angolo del pianeta.
E ancora: il programma sarà sostenuto con i proventi della V90 Cross Country realizzata proprio per la manifestazione. Un modello sostenibile come testimoniano i rivestimenti in Econyl (100% nylon riciclato).
L’impegno di Volvo per eliminare la plastica dalle sue sedi.
Volvo ha annunciato 2 obiettivi.
Il primo: entro il 2019 l’azienda eliminerà le plastiche monouso dai suoi uffici, mense ed eventi vari. Si stima così che sostituirà almeno 140 tonnelate di attuali articoli di plastica!
Il secondo: entro il 2025 ha intenzione di arrivare ad almeno il 25% di plastiche provenienti dal riciclaggio per la costruzione di nuove auto.
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