Dal 1967 al 2006, quasi 40 anni di storia per il motorino italiano per eccellenza. Riviviamo la storia del Ciao, che quest’anno compie 50 anni.
1967: l’anno di nascita
È il giugno 1967 quando la Piaggio avvia le catene di montaggio del Ciao, ciclomotore a pedali figlio della Vespa e dell’Ape. L’11 ottobre 1967 viene presentato al pubblico a Genova da un giovanissimo Umberto Agnelli: in un colpo solo tutti gli altri motorini in commercio fino ad allora divennero obsoleti.
Costava 55.000 delle vecchie lire
La progettazione del Ciao partì da zero con l’idea di un ciclomotore utilitario, la Piaggio attinse dal settore dei motori a due tempi (l’ammissione era a disco rotante, come sulla Vespa) e da quello delle strutture portanti in lamiera stampata. Gli obiettivi erano: facilità di guida, affidabilità, bassi costi di gestione e limitato prezzo d’acquisto. Missione compiuta: la versione base costava 55 mila lire e il consumo medio era di 1 litro di miscela (al 2%) ogni 70 chilometri.
Le versioni successive
Ai Ciao CN, CE e CV, nel 1969 si affiancò lo Special. L’anno successivo nacquero il Ciao L e il Ciao R, caratterizzate da un maggior numero di accessori e da alcuni particolari modificati, come il manubrio a V anziché quello a U. Il motorino poteva inoltre essere personalizzato: carter laterali in plastica avorio al posto di quelli grigi, borse laterali, paragambe, parabrezza…
La sella molleggiata
Il Ciao R (la R stava per “rinnovato”) è famoso anche per un’altra caratteristica: il fanale rettangolare al posto di quello tondeggiante. Il modello SC (abbreviazione di Super Confort), uscito nel 1971, aveva poi la sella con supporto a doppio molleggio per sopperire all’assenza delle sospensioni posteriori.
2006: l’uscita di produzione
Nel dicembre 2006, con circa 3 milioni e mezzo di esemplari costruiti, il Ciao esce di scena. L’ultima versione è il Ciao KAT Euro2, lanciata nel 2003 con un’originale fanalino posteriore. Alcuni componenti principali erano stati rivisti: la sella per migliorare il comfort, i gruppi ottici più grandi per la sicurezza, le ruote in lega d’alluminio per un design più moderno.
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