«Il nostro team riunisce esperti nel campo delle nanotecnologie, della scienza nucleare e dei diamanti con un background militare, accademico e di ricerca», spiega Nima Golsharifi CEO e co-fondatore di NDB, la cui missione principale e fondativa è «fermare il cambiamento climatico per proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. Con la batteria NDB – continua – abbiamo ottenuto un’enorme e rivoluzionaria scoperta tecnologica: una batteria priva di emissioni, che dura migliaia di anni e richiede solo il contatto con l’aria per alimentare i dispositivi”.
Come funziona questo processo?
Si parte dalle scorie nucleari, dalla grafite in particolare che viene utilizzata per mantenere sotto controllo le reazioni nucleari e che diventa radioattiva quando assorbe le radiazioni delle barre di combustibile:
“Contaminata del radioisotopo carbonio-14 (C-14), la grafite viene purificata da NBD che poi la utilizza per creare diamanti su scala nanometrica il cui decadimento genera la carica che viene raccolta e convogliata verso l’esterno attraverso un superconduttore. Il rischio derivante dalle radiazioni viene poi annullato proteggendo i diamanti al C14 con vari strati di diamanti artificiali, uno dei materiali più resistenti di cui disponiamo, e che quindi rende il dispositivo a prova di urto e manomissione.”
NDB afferma che questa soluzione sarà poi applicabile per alimentare qualsiasi cosa, dai pacemaker agli smartphone, dai satelliti a ogni tipo di veicolo…
Per tutto ciò però bisognerà attendere almeno altri 5 anni: non c’è infatti ancora nessun prototipo, ma l’attuale prova di concetto si dovrebbe evolvere in prodotti pronti per la produzione di massa.
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