È un’utile informazione (anche per capire la politica internazionale della nostra nazione) che ci viene fornita dalla recente Relazione annuale 2017 pubblicata dall’Unione Petrolifera.
Nazioni e numeri del petrolio importato in Italia nel 2016
- Iraq: 11.975 milioni di tonnellate (19,7% del totale)
- Azerbaijan:8,88 milioni di tonnellate (14,6% del totale)
- Russia: 6,44 milioni (10,6% del totale)
- Arabia Saudita: 5,77 milioni (9,5% del totale)
- Kazakhstan: 4,25 milioni (7% del totale)
Altri milioni di litri di petrolio ci arrivano, nell’ordine, da Libia, Kuwait, Iran, Algeria, Angola, Congo, Egitto, Gabon e Nigeria. Anche in Italia continua l’attività estrattiva. I pozzi sono 811, con una grande concentrazione in Basilicata. Le tonnellate prodotte sono 3,7 milioni, in calo rispetto all’anno precedente (furono 5,5 milioni).
Le importazioni suddivise per grandi aree
Raggruppando per macro-aree geografiche, “vince” il Medio Oriente con il 38,2% delle importazioni, secondi i Paesi Ex-Urss al 33,85%, terza l’Africa al 21,9%.
Per quanto riguarda le variazioni tra 2016 e 2015, il Medio Oriente ha guadagnato ben 10,5 punti percentuali, ai danni di Africa (scesa di 7 punti) ed ex-Urss (flessione di 5,6 punti). In crescita le importazioni da Europa e Americhe.
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