Un tema caldo dell’ultimo periodo, ma non solo, riguarda i dati sensibili nelle auto connesse. Da un’indagine realizzata in Germania da Dekra, l’azienda che garantisce la sicurezza delle persone in ambito tecnologico e ambientale, risulta che la maggior parte degli automobilisti tedeschi vuole decidere autonomamente chi può avere accesso ai dati raccolti dalla propria auto connessa.
Non essendoci ancora una precisa regolamentazione sui dati connessi, l’argomento è ancora in fase di discussione, sia da parte dei costruttori che difendono la sicurezza dell’accesso ai dati, sia da parte degli operatori di terze parti e aftermarket che vedono in questo una limitazione della libera concorrenza.
Una soluzione potrebbe essere quella dei Neutral Server come Causo che fungerebbero da centrale dei dati connessi (provenienti sia dai Telematic Provider che dai Costruttori Auto).
Cosa pensano gli automobilisti?
La maggior parte degli automobilisti tedeschi, precisamente l’88%, ritiene che i dati delle auto connesse debbano essere gestiti dagli utenti stessi. Nello specifico quindi il conducente dovrebbe poter decidere quale organizzazione o autorità può avere accesso ai dati raccolti.
Ciò che preoccupa di più è l’utilizzo di questi dati da parte di assicurazioni, officine o autorità per risalire alla condotta di guida.
Si tratta prettamente quindi di un problema di privacy.
La manutenzione predittiva è vista invece di buon occhio: il 63% degli automobilisti tedeschi è disposto a concedere l’autorizzazione all’accesso ai dati della propria auto connessa, per far si che l’officina informi preventivamente il conducente quando è necessario una riparazione o altro.
L’Automobile Club Tedesco ha espresso il suo disappunto riguardo l’efficacia dell’eCall gestita dai costruttori: il rischio è che i costruttori vogliano mettere le mani per primi sui dati, in modo da poter gestire tutto quello che riguarda il soccorso stradale, l’auto sostitutiva etc.
Cosa accadrà nel futuro?
Equilibrare i diritti alla privacy, alla concorrenza e alla sicurezza è a difficoltà. Non è difficile però immaginare un futuro non lontano in cui sarà possibile “spuntare” alcune funzioni delle auto connesse, proprio come si fa con un’applicazione sullo smartphone.
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